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Il Baffetto

Il Latte animale, il baffetto che lascia sulla bocca dei bambini delle pubblicità, la dolcezza struggente di una mucca al pascolo, la tenerezza di un uomo “duro” che si beve un bel bicchiere di latte, il latte con il miele che pare sia una panacea contro ogni raffreddore, il latte vitaminizzato, il latte arricchito di fibre, di acidi, ma anche, il latte+ di Arancia Meccanica, l’intolleranza al lattosio, la sofferenza fisica e psicologica (sì, psicologica!) della mucca, e gli ormoni e i pesticidi ed il pus (sì, il pus!) e…il latte.

Sono nato, come fanno i mammiferi, con il latte di mia madre, sono cresciuto, come fanno gli umani ultimamente, con il latte di madri di altre specie, e ne ho consumato veramente tanto, sino alla mia prima presa di coscienza alimentare: ma cos’è il latte?

Questo liquido bianco, che ogni specie produce per le necessità della sua prole, ha come unico scopo quello di radicare a terra un’anima appena incarnata, è leggera e pronta a riprendere il volo, ma il latte con la sua forza materialistica la ferma e la rende un bambino, ci pensi a quale magnifico potere debba avere in sè del latte per fare tutto questo? La vita però, adulta, matura, è un processo inverso, è un guardare verso il Sole, è elevarsi verso il cielo, il latte ha in sè le voglie dell’infanzia, il bisogno di protezione che un adulto dovrebbe essere pronto a donare perchè ci sia l’ambiente per una nuova generazione, lo stesso dicasi dei processi interiori che sono identici a quelli esteriori, il latte non può lasciare spazio al cambiamento ed alla genesi di nuovi pensieri, il latte è indubbiamente il maggior caso di “fissità alimentare” se pensi alla prima colazione, in nessun altro pasto accetteresti ogni giorno della tua vita lo stesso ingrediente. Oltre che il latte, parlando di biochimica, fa male, e qui puoi trovare dei dati scritti da persone più esperte: http://www.infolatte.it/.

Ho sperimentato su me stesso gli effetti di una progressiva riduzione del latte, i primissimi benefici sono sulla digestione, ma anche i dolori ossei cronici ne traggono beneficio, nonchè il senso del gusto che, non più drogato ogni mattina, ritorna in breve capace di apprezzare sapori meno grassi e meno dolci.
Non credo nelle rivoluzioni, io non sono in grado di sopportarne il dolore, per questo cerco delle evoluzioni, che si sostanziano di piccoli passi, da provare giorno per giorno.

L’immagine che è inserita qui è un quadro, che ho scoperto durante la scrittura di questo post, di Abildgaard, e ritrae la vacca Audhumla nell’atto di allattare Ymir, il gigante primordiale e titanico sconfitto dagli Dei di Asgard, mi è piaciuto molto. A sua volta la vacca, leccando la roccia, dà origine al primo uomo

Prima degli Dei

I Titani sono la prima stirpe divina, anch’essi nati ma immortali, sono stati generati dall’unione del cielo e della terra, nulla era prima di loro.
Da essi sono poi nati anche gli Dei, che li hanno combattuti, che li hanno vinti rinchiudendoli nelle viscere della Terra (non potendo ucciderli). A seguito di quella immane guerra, Zeus e la sua famiglia di divinità si sono seduti su ogni trono conosciuto, sul Cielo, nell’Oceano, sotto la Terra, imponendo ordine al creato ed a quegli umani amati ma anche vessati, per esempio Prometeo, che donò ogni genere di arte agli uomini e soprattutto il fuoco, era un titano e pagò in maniera tremenda il furto del fuoco che Zeus non aveva intenzione di dare ai mortali.

Sì, i Titani sono demoni, potentissimi perché liberissimi, a differenza degli Dei difatti sembrano mostrarsi più come una popolazione che non come una famiglia monarchica, agiscono in massa o da soli, le loro figure sono spesso confuse, in parte animali, in parte umani, a loro appartiene la frattura che generò dalla scimmia il primo uomo, ed anche se sotto terra il loro potere può ancora emergere, lo fa nelle stragi di uomini contro altri uomini, lo fa quando un uomo di sangue divino diventa un eroe dalle capacità psico\fisiche inaudite, Chirone, il centauro che fece da maestro a praticamente tutti gli eroi dell’antichità come Eracle o Achille, era anche un figlio di titani.

I Titani, sono gli Dei che venerano gli animali, ed essi restano come memoria spaventosa nell’uomo che in fondo poche migliaia d’anni fa doveva sottostare non al diritto delle sue città donate da Atena, non ai piaceri dell’amore mandati da Afrodite o alla Provvidenza divina mandata da Zeus, ma all’arbitrio delle immense forze titaniche scaturite dal cielo e dalla terra, con i loro visi spaventosi.